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foodmakers.it – Perchè il Prosecco per la vittoria del Napoli?

Una occasione mancata per i vini Campani

Sicuramente in questi giorni di festa per la città di Napoli, la sua periferia e tutti i tifosi sparsi in Italia e in tutti i paesi del mondo è d’obbligo festeggiare, ognuno come vuole, tuttavia non vi è festeggiamento senza che si stappi una buona bottiglia.

Ma quanto è giusto festeggiare per una squadra Campana con un vino che è della regione Veneto? Non si tratta di gretto campanilismo, ma nella città dove tutto al momento parla di riscatto, dal turismo incalzante, all’accoglienza unica al mondo e dove finalmente dopo 33 anni ritorna lo scudetto, quale migliore occasione sarebbe stata anche per un lancio pubblicitario del patrimonio vitivinicolo?

Secondi a pochi la Campania vanta di un patrimonio ampelografico vario e di alta qualità, con le sue cinque DOCG e vini rappresentativi che spaziano dalla costiera, alle isole fino al Vesuvio, sarebbe stato bello se il compito di promuovere un brindisi in onore della squadra fosse stato affidato ad una o a diverse aziende della regione.

Tanto più che il reparto spumantistico vanta di numeri in crescita da anni e la qualità dei prodotti è fuori discussione.

Iniziando dell’asprinio, passando per la falanghina, caprettone del Vesuvio, fiano e greco e perfino aglianico e tanti altri i vitigni che vengono spumantizzati si distinguono per la loro autenticità e identità territoriale.

Forse il numero delle bottiglie richieste non riusciva a soddisfare la domanda se l’accordo coinvolgeva una singola cantina, ma per fortuna nella regione esistono i consorzi che si spendono per divulgare i propri marchi e i loro prodotti d’eccellenza.

In città emergono in queste ore esempi di aziende pronte a celebrare il risultato per puro spirito celebrativo, affidando ai loro prodotti il messaggio di auguri per il premio vinto.

Tra gli esempi, che hanno dedicato la bottiglia al Napoli Calcio:

Asprinio, Brut Spumantizzato, I Borboni, vino spumante di qualità 100% asprinio, la storica azienda fondata nella seconda metà del 700 si identifica sia nel nome sia nel proprio logo con il territorio e ha voluto avvolgere l’antico disegno rappresentativo della Reggia di Caserta con bandiere sventolanti. A poche ore dalla vittoria campeggia il post celebrativo sulle pagine social con la bottiglia adagiata alla celebre maglietta numero 10 del “pibe de oro”

Non sappiamo perché la Campania abbia mancato questa occasione per la quale forse non è stata neanche presa in considerazione, quello che sappiamo è che diversi produttori a dispetto di accordi economici hanno voluto omaggiare il successo del Napoli presentando delle edizioni limitate delle loro bottiglie con etichette celebrative.

L’elenco probabilmente è destinato a crescere nelle prossime ore in quanto molti produttori, per la leggendaria scaramanzia napoletana, hanno aspettato la matematica vittoria prima di lanciare la loro proposta.

A voi la scelta, l’importante è brindare!

Fonte: www.foodmakers.it
Autore: Adele Munaretto
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