“La cultura disseta, non isola.”
Il vino, nato per celebrare l’isola di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, è frutto della sinergia di ben 26 cantine di tutte le cinque province campane.
I vitigni utilizzati sono unicamente autoctoni campani: Asprinio, Falanghina, Fiano, Greco, Coda di Volpe e Biancolella e le bottiglie prodotte sono 6.000 oltre ad alcune Magnum, destinate quest’ultime ad autorità religiose e personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo.
Ecco l’elenco delle cantine che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto:
Provincia di Caserta
I Borboni (Caserta), Cantina Alois (Pontelatone), Porto di Mola (Galluccio), Terre del Principe (Castel Campagnano), Villa Matilde Avallone (Cellole)
Provincia di Avellino
Agricola Bellaria (Roccabascerana), Azienda Agricola Petilia (Pincera), Cantina Giovanni Molettieri (Montemarano), Donnachiara (Montefalcione), Struzziero (Venticano).
Provincia di Benevento
Cautiero (Frasso Telesino), Fontana delle Selve (Castelvenere), Fosso degli Angeli (Casalduni), Masseria Venditti (Castelvenere)
Provincia di Napoli
Cantina Isola di Capri (Capri), Cantine del Mare (Monte di Procida), Casa Setaro (Trecase), Il IV Miglio (Quarto), La Pietra di Tommasone (Ischia/Lacco Ameno)
Provincia di Salerno
Cantina Rizzo (Felitto), Colle del Corsicano (S. Maria di Castellabate), Fattoria Albamarina (Centola), Lunarossa Vini e Passione (Giffoni Valle Piana), Marisa Cuomo (Furore), San Salvatore 1988 (Giungano), Viticoltori De Conciliis (Prignano Cilento).