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napoli.repubblica.it – Santa Patena 2019, gioiello d’Asprinio firmato Borboni

Nicola Numeroso eleva lo storico bianco della cantina di Lusciano

Sfreccia in moto, capellone e con i baffi, coerente è la vita controvento di Nicola Numeroso.
Vecchio ragazzo di trent’anni che sceglie sempre il percorso più difficile. La scomparsa del padre Carlo, il patriarca dell’Asprinio, sembrava spingerlo verso il Nord. Fu tentato, i dubbi lo hanno saldato invece a terra e viti.
Carlo Menale, altro figlio devo- to dell’Asprinio, si rivede nella tenacia di Nicola. A chi lo incontra nel suo “Menalino” o nella profonda grotta dell’enoteca del padre, Mimì il Cantiniere, confida che nascere in una storia vuol dire non uscirne più.
Eccolo Nicola, vi è rimasto, custode di un vitigno di 2.500 anni. Lo porta avanti. Ai 12 ettari di Asprinio ne aggiunge ora un altro, tutto ad Alberata: darà grappoli sontuosi a 10, anche 12 metri nel cielo di Lusciano. Da vedere “le viti maritate ai pioppi” perché l’Asprinio non chiede pali di sostegno, ma alberi.
Nicola eleva qualità manageriale e comunicazione, in parallelo, Carlo, cugino omo- nimo del padre’ tiene alta la produzione.
L’Asprinio fermo Dop “Santa Patena vendemmia 2019” è uscito per metà in prenotazione a New York e Boston. Immediati i premi. Un gioiello di bianco dopo una com- plessa attività di affinamento in ac- ciaio e vetro lo porta ad un colore giallo paglierino, profumo tenue ma persistente, spalla acida come il miglior Asprinio, storicamente collegato al Greco. Mineralità, salino su fondo agrumato, gradi 12,5, fiori gialli e sentori di albicocca. Partner della migliore mozzarella, di ostriche e crudi. Raffinato aperitivo. – a.c.

Fonte: www.napoli.repubblica.it
Autore: CG
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