Quello che ti arriva nel bicchiere ti sorprende per qualità e complessità, ma quando ne approfondisci la storia comprendi che tutto deriva dalla nobiltà delle sue radici e dall’eroismo dell’impegno quotidiano: quindi nulla di strano nella straordinaria eccellenza delle bollicine di Asprinio d’Aversa prodotte in Campania con sensibilità e competenza dalla cantina I Borboni di Lusciano in provincia di Caserta, perla del brillante catalogo degli Spumanti di Proposta Vini.

E’ proprio il distributore trentino a spiegare che questa realtà “nasce nel 1998 con la ristrutturazione dell’antica casa e cantina della Famiglia Numeroso, nel centro storico di Lusciano su una collina di Tufo, per volontà di Carlo, un progetto di recupero della storica e tradizionale lavorazione dell’Asprinio”…

… “qui le vigne sono maritate agli alberi come si faceva al tempo degli etruschi e raggiungono anche i 15 metri d’altezza”…

… “durante la vendemmia abili uomini, armati di corda di féscina e cesta di castagno, si ergono in equilibrio su scale sottili, costruite ad personam per meglio garantire l’equilibrio”…

… sottolineando che “l’Asprinio è una varietà ricca di acidità e, per questa ragione, è perfetta per la spumantizzazione”.

La cantina a sua volta pone l’accento sulle radici della famiglia Numeroso “già proprietaria, fin dalla seconda metà del ’700, di venti ettari di terreni vitati con la leggendaria forma di allevamento conosciuta come vite maritata al pioppo”, la quale inizialmente si dedica a rivendere le uve, per poi passare a conferirle a celebri aziende e rinomate maison francesi fino agli anni settanta del secolo scorso, quando avvia le prime sperimentazioni nella spumantizzazione dell’Asprinio, registrando il marchio I Borboni nel 1982.

Da qui il salvataggio dell’Asprinio d’Aversa dal rischio dell’oblio, contribuendo a portarlo fino all’assegnazione della DOC.

Il progetto di creazione della cantina si compie nel 1998, approdando al pieno recupero della tradizionale vinificazione dell’Asprinio “nelle grotte, scavate a 15 metri di profondità sotto le dimore padronali, uniche per i loro ambienti particolarmente adatti alla conservazione, in grado di assicurare la giusta umidità, assenza di luce e temperatura costante nell’arco dell’anno”.

L’entry level per ambientarsi nel fantasmagorico e originalissimo mondo organolettico delle bollicine di Asprinio della cantina I Borboni è il Brut 8 mesi dal quale il metodo Martinotti estrae tutte le caratteristiche varietali al loro meglio, al massimo dell’autenticità.
Il bouquet è spiccatamente floreale, mentre al palato un approccio minerale è il viatico per ananas e cedro.
La bolla è spessa, il sorso così goloso da stimolare la beva.
La sua intensità non intacca la scorrevolezza di un sorso di enorme gradevolezza.

Si passa al Metodo Familiare con l’Asprinio Frizzante Terre del Volturno Rivolta e i risultati si colgono già dal naso quando coglie l’opera dei lieviti e sensazioni di panificazione insieme a una stuzzicante nota agrumata.
La bocca è rapita da una fantasmagoria di mango, pesca, alchechengi, albicocca essiccata, carruba e cedro candito.
Denso, cremoso, spesso come il suo cromatismo dorato profondo, si esalta grazie a un tocco aspro che pervade il sorso rendendolo ghiotto, sospeso tra amabilità e spinta acida.
Il finale sterza verso la dolcezza, resa intrigante da venature di limone.

Approdando al metodo classico con il Cripto a dosaggio zero ci si proietta nel capolavoro assoluto, frutto di rara sapienza nella lavorazione.

La vendemmia manuale in cassetta con selezione in vigna viene effettuata in anticipo “rispetto alla compiuta maturazione e la vinificazione viene eseguita in bianco con separazione soffice mediante pressa sottovuoto”.

A questo punto “i mosti fermentano a circa 14°C con stabilizzazione a freddo: dopo un anno in acciaio ad affinare con continui bâtonnage, segue l’inoculo e successivo imbottigliamento con tappo corona”.

Quindi “dopo una sosta di 30 mesi in bottiglia, si procede con il remuage sulle pupitre della durata di due mesi circa, poi successiva sboccatura e aggiunta della liqueur de tirage; l’affinamento prosegue in bottiglia per diversi mesi”.

L’esito è rappresentato da profumi di frutta esotica e sapori che vanno dall’arancia alla nettarina, passando per pera, papaya e cedro candito.
Sorso materico e carezzevole, segnato da spunti di lieviti e agrumi.
L’elegante acidità rende il sorso irresistibile.
Finale sontuoso che indirizza il (fortunato) degustatore verso la meditazione.
Tra i pregi più evidenti, il magnifico colore dorato condensato e quasi impenetrabile, quindi quelle vellicanti bolle indefesse nel loro gioioso zampillare.

Per rendere compiuto il viaggio sensoriale in questa produzione, è da provare anche una versione ferma di Asprinio d’Aversa della cantina, come il Vite Maritata dagli esuberanti profumi di zagara sostenuti da una forte impronta aromatica che snocciola al palato percoca, chinotto e mandarino tardivo.
Anche qui sono protagoniste le caratteristiche varietali dell’uva espresse in totale sincerità.

C’è ancora tanto altro da sapere su queste delizie: ci aiuta Nicola Numeroso nel video seguente.
Info: https://www.iborboni.it/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/i-borboni/
Catalogo Bollicine: https://www.propostavini.com/cataloghi/catalogo-bollicine-2025/
Fonte: www.storienogastronomiche.it
Autore: Domenico Liggeri
Leggi l’articolo completo: www.storienogastronomiche.it/le-sorprendenti-sfumature-delle-bollicine-di-asprinio-daversa-della-cantina-campana-i-borboni/
